Voci di bilancio non corrispondenti al vero, inserite negli anni, per far risultare i conti in equilibrio e poi le numerose mancate riscossioni di tributi.
Una situazione debitoria, quella del Comune di Andria, conosciuta da tempo ma che, a detta degli esponenti di Forza Italia, volutamente non era stata fatta emergere. Ora con l’approvazione del rendiconto di esercizio del 2018, da parte dell’amministrazione commissariale, è stata messa in atto una operazione verità. Sono stimate in 77milioni e 800mila euro le perdite, per un debito che dovrà essere ripianato nell’arco di quindici anni, grazie al ricorso alla procedura del piano di riequilibrio pluriennale.
Per una soluzione che era stata prospettata proprio dagli azzurri.
L’approvazione del rendiconto di gestione del 2018 è giunta a quattro mesi dall’insediamento, ad Andria, del commissario prefettizio, Gaetano Tufariello. Una entrata in scena avvenuta a seguito dello scioglimento anticipato del consiglio comunale e della “caduta” dell’ex Sindaco della città, Nicola Giorgino, sancita dalla mancata approvazione del bilancio di previsione finanziario (anche per via dell’appoggio non dato dagli esponenti di Forza Italia).