sit-in

I dipendenti delle aziende dell’indotto di ArcelorMittal si sono ritrovati, questa mattina, davanti alla portineria C dello stabilimento siderurgico tarantino, dando vita ad un sit-in di protesta. Hanno denunciato il mancato pagamento delle fatture da parte del colosso dell’acciaio, pretendendo a gran voce allo stesso tempo la continuità produttiva e occupazionale della fabbrica dopo l’annunciato disimpegno della multinazionale franco-indiana.  Le imprese esterne, sono infatti sull’orlo del baratro: numerose ditte rischiano di fallire. Si conta come le aziende dell’indotto abbiano maturato crediti per circa 60 milioni di euro.

E a scendere in campo, a fianco dei lavoratori, è stato il Presidente della Regione, Michele Emiliano che si è unito al presidio dei dipendenti dell’indotto, lanciando un chiaro messaggio ad ArcelorMittal.

E sul fronte delle inchieste su Mittal, la Procura di Milano sta indagando su eventuali illeciti tributari e su presunti reati pre-fallimentari, con un focus proprio sul mancato pagamento dei creditori dell’indotto.

Intanto è stata fissata per il 27 novembre l’udienza per il ricorso d’urgenza presentato dai commissari in amministrazione straordinaria.  Il presidente della sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Milano che si sta occupando della vicenda Mittal, Claudio Marangoni ha invitato allo stesso tempo i vertici dell’azienda “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti” dello stabilimento siderurgico.

Il servizio di TrNews.