ArcelorMittal non abbandonerà il polo siderurgico tarantino. Lo stabilimento resterà operativo anche dopo il 6 settembre. A comunicarlo è stato lo stesso colosso industriale, a seguito dell’avvenuta pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale, del decreto ribattezzato “Salva Ilva” che reintroduce l’immunità penale legata all’attuazione del piano ambientale.
ArcelorMittal, in mancanza delle pretese tutele legali (che erano state del tutto cancellate dal decreto Crescita), aveva minacciato l’uscita di scena dopo il 6 settembre.
Ma ora, il gruppo, grazie all’avvenuta pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale, del provvedimento relativo alle “Misure urgenti per la tutela del lavoro e la risoluzione di crisi aziendali”, ha confermato di rimanere al proprio posto.
“Il nuovo decreto legge significa che almeno per il momento siamo in grado di continuare a gestire lo stabilimento di Taranto oltre il 6 settembre- ha dichiarato l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl- pur continuando a monitorare gli impatti giuridici, normativi e operativi relativi all’impianto di Taranto”.
Dopo però la notizia del via libera dato al decreto salva-imprese, si sono levate voci di dissesso. Se il primo cittadino del capoluogo jonico, Rinaldo Melucci, ha dichiarato, in maniera provocatoria, come ora serva un decreto salva-Taranto, non sono mancate anche le proteste da parte del comitato dei genitori che hanno perso figli per malattie connesse all’inquinamento. Il gruppo ha criticato il decreto, scrivendo al Presidente della Repubblica Mattarella, a difesa del diritto alla salute. Il comitato ha anche annunciato come denuncerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo l’azione politica intrapresa dal Governo italiano.
Intanto se ArcelorMittal, tira sospiri di sollievo, per la reintroduzione dell’immunità penale, dall’altra parte resta preoccupata per la questione dello spegnimento dell’Altoforno numero 2. Il riferimento è all’impianto che è stato sequestrato nel giugno del 2015 dopo l’incidente costato la vita all’operaio Alessandro Morricella. Lo stesso per il quale, i legali di Ilva in amministrazione straordinaria, hanno presentato al Tribunale di Taranto, nei giorni scorsi, un doppio ricorso per evitare lo spegnimento dell’altoforno.
“Mi auguro- ha dichiarato in proposito, l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl- che si trovi una soluzione che consenta di continuare a far funzionare i tre altiforni indispensabili per la sostenibilità a lungo termine dello stabilimento di Taranto”.