La disponibilità i tamponi rapidi nei propri studi è la diretta conseguenza dell’appello lanciato dal Governo al quale i medici di medicina generale hanno risposto in maniera affermativa. Anche se, va detto, non tutti hanno condiviso l’accordo siglato dalla loro Federazione nazionale: quella decisione, spiega chi è in disaccordo, non tutela noi operatori in prima linea, specie nell’attuale situazione pandemica. Non è dello stesso avviso il vice segretario nazionale della Fimmg, Nicola Calabrese, medico di medicina generale di Bari che ribadisce come non sia obbligatorio eseguire i tamponi negli studi medici.
In questo periodo di emergenza sanitaria, l’attività ordinaria non è stata interrotta dai medici di famiglia impegnati anche in una difficile campagna di vaccinazioni anti influenzale. Le criticità maggiori, però, riguardano l’esecuzione dei tamponi per i pazienti paucisintomatici per i quali i medici chiedono l’esecuzione del test senza ricevere risposte in tempi ragionevoli