La riserva è stata sciolta dopo una settimana di riflessione: Nino Marmo, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, sarà candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Andria.
Ma non alla guida della coalizione di centro destra (che la settimana scorsa ha ufficializzato alla presenza del segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, il nome dell’avvocato Antonio Scamarcio), bensì a capo di quattro liste civiche (La Torre, Movimento Pugliese, Andria Nuova e Andriesi).
Era nell’aria che Marmo, protagonista della sfiducia all’amministrazione Giorgino, potesse scegliere di correre per la carica di sindaco piuttosto che cercare una riconferma in Regione. Ma c’era da fare i conti con l’unità del centro destra (con quell’accordo a livello nazionale che comunque Marmo non ha condiviso) e i veti incrociati da parte della Lega (e di Giorgino in prima persona) sul suo nome come possibile candidato sindaco della coalizione. Un braccio di ferro al di sopra degli accordi nazionali (Fitto candidato presidente alle regionali, i sindaci indicati dalla Lega) che proseguirà in campagna elettorale.
Marmo, di fatto, la apre ufficializzando la sua candidatura, ribadendo che resterà capogruppo di Forza Italia in Regione e aprendo la sua coalizione civica anche ai delusi del centro destra (come l’ex segretario cittadino della Lega, Benedetto Miscioscia).