Risarcimento di 400mila euro e vitalizio mensile di 2.400 euro alla vedova di un radiotelegrafista pugliese morto nel 2020 per un mesotelioma pleurico

Il Ministero della Difesa è stato condannato a risarcire con 400mila euro la vedova di un radiotelegrafista pugliese morto nel 2020 a causa di un mesotelioma pleurico provocato dall’esposizione all’amianto. Lo rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), sottolineando come la sentenza del Tribunale di Trani, ormai definitiva, abbia riconosciuto il militare come vittima del dovere.

Il sottufficiale aveva prestato servizio nella Marina Militare tra il 1962 e il 1964 a bordo delle navi Albatros e Corvetta Alcione, dove, secondo quanto emerso, era stato esposto all’amianto presente nei locali motori, nei corridoi, nei rivestimenti delle condotte e perfino negli ambienti comuni dell’equipaggio. L’uomo, secondo l’ONA, non era stato dotato di dispositivi di protezione.

La vedova riceverà una speciale elargizione di circa 300mila euro, a cui si aggiungono 100mila euro di arretrati e un vitalizio mensile di 2.400 euro. “A quasi cinque anni dalla sua morte – dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio – il militare ha finalmente ottenuto giustizia. Ora andremo avanti con ulteriori azioni per il risarcimento integrale dei danni”.