La chiamano assistenza territoriale anche se, dietro una semplice definizione, ci sono professionisti della salute e un mare di umanità.
Due facce della stessa medaglia, anzi una sorta di simbiosi per chi dedica il suo lavoro all’assistenza di persone affette da demenza senile. Malattia neurodegenerativa che non è possibile curare con un trattamento specifico, ma che può essere arrestata o rallentata nelle sue tre fasi. E molto, in tal senso, può fare il lavoro di psicologi ed educatori professionali specializzati sui pazienti affetti da demenza senile, come spiega il dottor Antonio Flora, presidente del centro diurno Casaluna di Barletta.
Nella struttura di Barletta, attiva da tre anni sul territorio, è possibile accogliere 30 pazienti, seguiti quotidianamente nelle loro attività, da professionisti del mondo sanitario. E se da un lato il lavoro prezioso sui pazienti consente di rallentare il processo neurodegenerativo, dall’altro è altrettanto importante il sostegno, sul piano non solo psicologico, che viene dato ai familiari di un paziente affetto da demenza senile. Ma, come sottolinea il dottor Flora, c’è da abbattere il muro dell’isolamento emotivo e sociale.