Non era una provocazione quella degli esponenti di Forza Italia né, come ha voluto far credere nei giorni scorsi il presidente della Regione, Michele Emiliano, un’idea degli avversari politici: il professor Pierluigi Lopalco sarà candidato al consiglio regionale, in una delle liste (sono 14 complessivamente quelle ufficializzate oggi) a sostegno di Emiliano.
Una decisione legittima ma che, inevitabilmente scatenerà violente polemiche politiche: perché Lopalco, pugliese d’origine, ma docente all’Università di Pisa, in Puglia ci è tornato (su chiamata di Emiliano) per gestire la delicata emergenza sanitaria legata alla pandemia da coronavirus. E in questi mesi i pugliesi lo hanno visto in tutte le trasmissioni possibili e immaginabili, rispondere ai più disparati quesiti sull’emergenza che ci ha costretto per due mesi in casa.
Il sospetto che il professor Lopalco facesse il passo per lasciare il campo della scienza ed entrasse in quello della politica, lo avevano subodorato gli esponenti del centro destra: l’epidemiologo, infatti, non appena l’emergenza si è un po’ attenuata, ha cominciato a presenziare ad incontri con il retrogusto da campagna elettorale. Erano stati gli esponenti di Forza Italia a chiedere che Lopalco si dimettesse dal suo incarico e si dedicasse, eventualmente, alla campagna elettorale.
Lunedì sera, ospite di una trasmissione di La7, Lopalco non solo ha confermato la sua discesa in campo ma ha anche ribadito che non avrà tempo per la campagna elettorale perché deve proseguire il suo lavoro a capo della task force sanitaria (ruolo per il quale riceve un compenso di 120mila euro, cifra inferiore a quella che percepisce come docente universitario, ha sottolineato l’epidemiologo).
Così l’anticipazione di Forza Italia non era campata per aria: la scelta del professore è legittima, ma il retrogusto amaro di aver approfittato della pandemia come vetrina per scendere in politica, quello resta (almeno agli avversari di Emiliano).