Un k.o. di quelli amari, di quelli che fanno davvero male. La sfida del “Via del mare” contro il Verona doveva rappresentare per il Lecce la gara della prima vittoria in serie A e del rilancio dopo il capitombolo di San Siro, è arrivata invece una sconfitta pesante in uno scontro salvezza giocato senza la giusta intensità.
Per sfidare gli scaligeri Liverani lascia fuori Lamantia, in avanti c’è Mancosu a sostegno di Falco e Lapdaula. Per Juric 4-3-2-1 con Tutino unica punta.
I primi minuti sono caratterizzati da un Lecce propositivo e pericoloso al quarto con un colpo di testa di Lucioni che non inquadra la porta su invito di Falco. Sempre da un colpo di testa arriva la risposta del Verona, Gabriel si supera per dire di no a Rrhamani. Con il passare dei minuti il Verona cresce e va vicinissimo al vantaggio con Zaccagni, il colpo di testa del numero 20 si stampa sul palo. Il Lecce ora è in bambola, al 37′ Lazovic si presenta nell’area piccola ma viene letteralmente murato da Gabriel, è l’azione che chiude la prima frazione.
Nella ripresa i salentini provano a cambiare marcia e si rendono subito pericolosi con Majer la cui conclusione da centro area termina sul fondo. Al 51′ proteste dei giallorossi: Kumbulla tocca con un braccio una conclusione di Shakov, per arbitro e VAR non c’è calcio di rigore. Con lo scorrere del cronometro il ritmo della gara cala, al 78′ il Lecce si rende preicoloso con Lapadula la cui girata di testa termina sul fondo, poco più tardi arriva la doccia fredda: Pessina conclude in rete un’azione dal lui stesso avviata portando in vantaggio il Verona e gelando il “Via del Mare”. La reazione del Lecce è tutta in un tiro di Mancosu neutralizzato da Silvestri con un guizzo, vince il Verona e per i giallorossi è una sconfitta che fa davvero male.