Cinque secondi di gioco, poi lo scontro tra l’attaccante dell’Ascoli Berretta ed il centrocampista del Lecce Manuel Scavone che cade a terra a peso morto e totalmente privo di sensi. Da quel momento finisce Lecce-Ascoli e cominciano attimi di paura per la salute del 31enne calciatore originario di Bolzano. Sotto gli occhi attoniti degli spettatori del “Via del Mare” intervengono medici, massaggiatori ed addetti della Croce Rossa con ambulanza annessa, Scavone che nel frattempo riprende conoscenza viene condotto al Vito Fazzi per accertamenti circa le sue condizioni al fine di escludere lesioni gravi.
Con Scavone in ospedale i calciatori delle due squadre esprimono all’arbitro la loro volontà di non giocare, richiesta che dopo un’attesa lunga circa tre quarti d’ora viene accolta dalla Lega di Serie B con conseguente rinvio della gara a data da destinarsi.
Immediatamente dopo il rinvio calciatori, staff tecnico e i dirigenti raggiungono il Vito Fazzi trovando uno Scavone protetto da un collare, ma in buone condizioni ed affiancato dalla moglie. La nottata per il centrocampista del Lecce che, affermano i medici, ha subìto una diminuzione della frequenza cardiaca e una momentanea sofferenza ipossica a livello cerebrale è trascorsa senza particolari apprensioni. In mattinata la visita di Giacomo Berretta, compagno di Scavone alla Pro Vercelli nel 2015-2016 ha definitivamente chiuso il cerchio. Scavone sta meglio, la paura è passata.