Una serata surreale e suggestiva allo stesso tempo, un venerdì Santo che resterà nella storia e che abbiamo voluto raccontare inserendolo nel contesto della narrazione di quella che abbiamo definito come l’era del coronavirus.
Dopo i tre capoluoghi della BAT e Bisceglie siamo stati a Molfetta in percorso che ci ha condotto sulla strada dei riti della Settimana Santa. Partendo della villa comunale ed in particolare dal luogo in cui è rappresentata la croce di Don Tonino Bello siamo transitati per la chiesa del Purgatorio dove sono custodite le statue della Pietà realizzate dal Cozzoli che portate in spalla dai confratelli dell’Arciconfraternita della Morte animano la processione del Sabato Santo. Passando dal duomo e raccontando quella che è stata la settimana caratterizzata da una lieve decrescita della curva del contagio siamo arrivati nella Chiesa di Santo Stefano culla della processione più antica, quella dei Misteri.
Ad essere portate in processione dai confratelli dell’Arciconfraternita di Santo Stefano nella notte del venerdì Santo sono cinque statue lignee rappresentanti i Misteri dolorosi realizzate, tranne una, nella seconda metà del XVI secolo da autore ignoto.
Nei luoghi che due anni fa hanno accolto Papa Francesco abbiamo analizzato la preparazione dei controlli atti ad evitare il mancato rispetto delle norme governative di contrasto alla diffusione del contagio in un fine settimana Pasquale che si preannuncia da bollino nero. Il nostro percorso si è poi concluso nella zona del Porto circondato dal silenzio che sta accompagnando tutti i nostri racconti.
La quinta tappa del nostro reportage è visibile come sempre sul profilo facebook di Teleregione. La prossima settimana nuovo appuntamento di un viaggio che ci condurrà fino al 3 maggio, data nella quale si spera possa finalmente partire la fase 2, il primo piccolo passo verso il ritorno alla normalità.