La Squadra Mobile di Bari ha disarticolato una rete di spaccio, che quotidianamente riforniva decine di consumatori di ogni categoria professionale, utilizzando una strategia utile ad ostacolare eventuali indagini di Polizia.
Sono otto le persone finite in manette, vicine al clan “Parisi”: due di questi avevano elaborato un sofisticato sistema di gestione delle chiamate provenienti dai clienti e destinate ai pusher, dislocati in vari punti della città, in grado di spostarsi su tutta Bari a bordo di potenti scooter e con turni di servizio da otto ore al giorno. Gli organizzatori erano in possesso di una “phone list” composta da più di 300 numeri telefonici: mensilmente inviava messaggi promozionali ai clienti come “fatti sentire amico mio, è come piace a te, rimarrai contento” o “menù bomba, non ti pentirai”. I clienti, facevano riferimento ad un colore per richiedere il quantitativo di droga: nero per 30 grammi, rosso per 50 e giallo da 90. L’attività di traffico e spaccio, soprattutto di cocaina, venduta a 10 euro al grammo, registrava un volume d’affari di oltre 60 mila euro al mese.
Gli acquirenti non avevano mai contatti diretti con i responsabili del sodalizio e l’eventuale arresto di un pusher e il sequestro del suo cellullare non avrebbe mai pregiudicato l’attività dell’intero gruppo. Ma l’attività di indagine della Polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha consentito di arrestare 8 persone, di cui 5 in custodia cautelare in carcere, uno ai domiciliari e due con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, tutti accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di stupefacenti, porto illegale d’arma da fuoco e ricettazione.
Sono stati sequestrati quasi 7 kg di droga, una pistola, oltre che la cifra contante di un milione di euro, murata in una casa al quartiere Japigia, abitata da una famiglia apparentemente insospettabile.