Anche l’opposizione politica pugliese si schiera al fianco degli operatori sanitari, al momento già 72 i casi di contagio per il coronavirus tra loro, che richiedono il tampone e ulteriori dispositivi di protezione.
Sì perché per i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle “Oltre al danno si aggiunge la beffa di continue riunioni con gli operatori per informarli sui protocolli da seguire per il corretto utilizzo di tute protettive, mascherine di protezione e guanti, che però non sono né in numero, né nella tipologia adeguati”.
“Che si effettui il tampone faringeo a tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari: è un’azione necessaria”, tuona anche il consigliere regionale Caracciolo. “I numeri dell’epidemia in questi giorni – prosegue il consigliere – dimostrano come i lavoratori della sanità siano sovraesposti al rischio di contagio e questo può rendere le attività ospedaliere difficoltose, come sta accadendo – per esempio – al “Bonomo” di Andria”.
“Molti casi – aggiungono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia – di asintomatici o di persone con sintomi lievi vengono scambiati per raffreddori o influenza, specie nei soggetti più giovani. Stante al racconto della moglie, il vicedirettore di Castellaneta richiedeva il tampone dalla prima comparsa dei sintomi, senza essere ascoltato, sottolineano i consiglieri -. Per questo urge intensificare sul territorio i tamponi in soggetti professionalmente esposti e con sintomi iniziali e lievi affidandone l’esecuzione al medico di base e agli operatori del Dipartimento di Prevenzione e dei Distretti con adeguati DPI. Di pari passo, concludono, con 31 biologi assunti dalla Asl di Bari, occorre ampliare la rete dei laboratori per avere risultati in tempi tecnicamente compatibili. All’ospedale di Putignano sono stati effettuati 120 campioni agli operatori sanitari, ma ad oggi non si conosce ancora l’esito”.