La grande distribuzione è stata in parte conquistata, il consumatore finale ancora no. Anzi proprio questo mercato al consumo è il punto debole per la cipolla bianca di Margherita di Savoia, prodotto che ha ottenuto il marchio Igp da ormai tre anni, apprezzato dagli operatori professionali, ma sconosciuto al grande pubblico. A dirlo è una ricerca, commissionata dal Consorzio per la valorizzazione e la tutela della cipolla bianca di Margherita, i cui risultati sono stati presentati nella sala consiliare del Comune. Il dato eloquente lo sottolinea Michele Lopizzo, curatore dell’indagine.

Se il traguardo prossimo è fissato, quelli già tagliati dal Consorzio, presieduto da Giuseppe Castiglione, sono importanti: i venti soci (tra aziende, produttori e cooperative) hanno visto incrementare le vendite della cipolla bianca nel circuito della grande distribuzione e, al tempo stesso, hanno visto riconosciute le qualità di un prodotto unico nel suo genere. Perché, spiega ancora Castiglione, la cipolla bianca (coltivata nei terreni sabbiosi di Margherita di Savoia e Zapponeta) oltre ad essere dolce, ha ottime qualità salutistiche. Non tutti lo sanno e le prossime mosse sul mercato saranno orientate a far conoscere la cipolla bianca ai consumatori.