Assemblea blindata, accessi regolamentati, interventi controllati e una voce di dissenso. Il vicepremier Luigi Di Maio è giunto a Bari per incontrare quasi 800 attivisti e i portavoce pugliesi del movimento 5 stelle.
Un confronto, organizzato presso l’Anche Cinema, celebrato a porte chiuse, con l’accesso negato anche alla stampa. Per un incontro che segue dei rigidi codici comportamentali: è vietato fare foto e video (per i trasgressori è previsto l’allontanamento); gli interventi degli attivisti sono stati poi scelti tra quelli che hanno formulato esplicita richiesta, dando priorità a quanti abbiano inviato un testo scritto.
La mail con il vademecum per la partecipazione all’assemblea è stata inviata agli iscritti, la sera prima dell’incontro. Regole da rispettare per evitare sia la diffusione delle notizie all’esterno che per scongiurare il rischio di dar voce a posizioni contrarie rispetto a quelle del movimento 5 stelle.
Il vicepremier Di Maio è entrato, nel cinema, da un ingresso secondario, senza rilasciare dichiarazioni. E all’esterno della struttura si sono innalzate le voci di protesta. “Eravamo per lo streaming e per le aperture. Questo non è il Movimento di Beppe Grillo che volevamo all’inizio”, ha denunciato un attivista di Ceglie Messapica, strappandosi il braccialetto che garantiva l’accesso all’assemblea. Lo stesso contestatore pentastellato si è poi voluto soffermare sul negato accesso all’incontro per i giornalisti. “Non condivido questo modo di fare- ha dichiarato l’attivista- Che ha da nascondere? Poteva rispondervi, state facendo il vostro lavoro. È un’offesa verso la stampa e verso di noi che eravamo per le scatolette di tonno aperte, per lo streaming, che oggi ci è vietato”.