Una persona è morta avvolta dalle fiamme divampate stamattina all’alba all’interno di una baracca nel ghetto di Borgo Mezzanone, l’insediamento abusivo sorto nel foggiano.
La vittima non è stata ancora identificata, ma potrebbe essere un giovane 30enne di origine senegalesi, così come molti altri connazionali che vivono lì. L’incendio è divampato un’abitazione di fortuna che si trova in una zona piuttosto isolata della “ex pista”.
In un anno e mezzo è la quarta vittima registrata nel ghetto per le stesse cause. Il rogo sembra essere divampato in maniera accidentale: la Polizia di Stato sta cercando di far luce sul caso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno trovato il corpo semicarbonizzato tra i pochi resti del rifugio. In quella zona molti migranti sono impegnati tutto il giorno nella raccolta della frutta e della verdura per pochi euro al giorno e sono costretti a vivere in abitazioni fatiscenti e pericolose.
A questo proposito si è espresso anche Aboubakar Soumahoro, dell’Unione sindacale di base sul suo profilo facebook: “Il bracciante è stato ucciso dalle fiamme della miseria – ha scritto -. Il governo, incurante e indifferente al nostro dolore, ha deciso di non affrontare i padroni della filiera agricola: i giganti del cibo, che sacrificano la nostra vita per profitto – ha detto ancora il sindacalista -.
Abbiamo convocato un’assemblea dei lavoratori oggi a Borgo Mezzanone perché non possiamo accettare che si muoia così”.