Il Comitato Operazione Aria Pulita della Bat è sceso in campo, prelevando il terreno per effettuare analisi nella zona che è stata interessata dall’incendio che domenica 29 dicembre ha distrutto il capannone della Dalena ecologica, l’azienda barlettana che tratta i rifiuti. Una azione intrapresa per indagare sui possibili risvolti e rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini.
“Ci siamo recati in alcune campagne in via Andria – ha spiegato il Presidente del Comitato Operazione Aria Pulita BAT, Michele Cianci – al fine di effettuare prelevamenti di sostanze biologiche, per procedere, per nostro conto, ad analisi finalizzate ad accertare la presenza di diossine e la quantità delle stesse”.
Gli esami sono stati effettuati, spingendosi oltre i sette chilometri dal luogo esatto dove è avvenuto l’incendio. Le fiamme che hanno avvolto e devastato lo stabilimento della Dalena, hanno fatto sprigionare per diverse ore una fitta nube nera che si è propagata nell’aria .
“Il fumo contenente le diossine si è spinto, certamente, ben oltre i tre chilometri indicati nel monitoraggio ARPA/ASL e oltre i confini di Barletta e pertanto – ha dichiarato Cianci – invitiamo anche il Commisario prefettizio del Comune di Andria, Gaetano Tufariello ad effettuare i necessari controlli nelle zone di sua competenza territoriale, così come ha ben fatto l’amministrazione barlettana per mezzo del Sindaco, Cosimo Cannito, al fine di predisporre eventuali misure opportune e necessarie”.
Con riferimento all’ordinanza che vieta la produzione e raccolta di ortaggi, nella città della disfida, nei terreni circostanti l’azienda.
L’invito del Presidente del Comitato Operazione Aria Pulita BAT esteso così al Commissario Tufariello assume il significato di essere uniti in una battaglia comune: “Siamo fortemente preoccupati per i possibili danni alla salute dei cittadini e, quindi – ha concluso Cianci – deve essere chiaro che per la salute e per l’ambiente non debbano esistere confini o campanilismi di alcun genere”.