“Ci sono dei chiodi per strada, stanno facendo scoppiare le gomme delle auto che passano. Si vedeva la fiamma ossidrica, dopo ci hanno puntato i mitra…. Ho avuto un po’ di paura”.
Esattamente come dicono le chiamate riportate dalla Squadra Mobile della Questura di Milano, erano in sette, con passamontagna e armi in pugno, sono giunti sulla rampa di accesso della strada provinciale Monza – Rho, in via La Cava a Bollate, per prendere d’assalto due furgoni della ditta “Ferrari”, come accade nei film.
Con una motosega hanno creato un’apertura nelle carrozzerie dei mezzi e hanno asportato solo alcuni plichi contenenti gioielli storici della collezione “Heritage” di Bulgari e altre costose case, per un valore stimato superiore ai 4 milioni di euro. Proprio da uno squarcio creato in un portavalori, uno dei rapinatori si è procurato una ferita e ha lasciato tracce ematiche: è stato possibile, quindi, estrapolare un profilo genetico che ha dato riscontro durante una successiva perquisizione.
I sette sono fuggiti a bordo di due vetture, lasciando sul posto una terza macchina con cui erano arrivati.
L’attività investigativa è partita dall’analisi dei traffici della cella telefonica del maldestro malvivente e svolta in collaborazione con la Squadra Mobile di Foggia: è stato possibile risalire alle utenze in uso ai rapinatori, localizzate prima nel capoluogo dauno e poi nelle città limitrofe. Tra i reali colpevoli, finiti in carcere per rapina pluriaggravata, spiccano il 37enne Francesco Scrirpoli e il 43enne Antonio Quitadamo detto “baffino”, di Manfredonia, ritenuti esponenti di spicco del clan Romito.