Al via questa mattina all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Alla presenza delle autorità civili e militari il presidente della Corte d’Appello di Bari, Franco Cassano, ha passato in rassegna i fatti più gravi dell’anno, ricordando – tra i tanti- la chiusura della sede di CasaPound a Bari, il caso Arcerlor Mittal a Taranto ariginato – ha detto – “solo grazie alla minaccia dell’intervento giudiziario”.
A ciò si aggiunge la repressione delle organizzazioni mafiose “che ha raggiunto livelli inediti” e il lavoro per la tutela dei diritti dei migranti. Poi passa in rassegna i reati più comuni: quelli contro la pubblica amministrazione si mantengono stabili, come anche quelli di corruzione e peculato.
Quasi dimezzati i procedimenti per omicidio volontario, diminuiti da 85 a 45 (dei quali 10 quelli che vedono per vittima una donna). Notevole la diminuzione dei reati per omicidio stradale e quelli di omicidio colposo sul luogo di lavoro. In decremento anche le rapine, i furti, le usure e le denunce per reati in materia di terrorismo. Incremento, invece, per le denunce in merito alla riduzione in schiavitù, pedofila e pedopornografia, stalking, estorsioni e reati tributari, con un deciso aumento dei procedimenti iscritti per reati di associazione di stampo mafioso.
A ciò, però, si aggiunge l’inagibilità del Palazzo di via Nazariantz che ha costretto gli uffici penali – con un doppio trasloco – nell’immobile ex Telecom. Situazione che sembra essersi sbloccata congesti rassicuranti dal ministero.