Sono finiti in manette tre esponenti del gruppo criminale “Strisciuglio – Campanale”. Si tratta del 32enne Francesco CALABRESE, il 25enne Davide LEPORE e il 30enne Domenico CAMPANALE, perché ritenuti responsabili del ferimento del 37enne Michele Loseto l’11 maggio scorso.
Quella mattina, all’alba nei pressi del quartiere San Girolamo di Bari, Loseto dopo una accesa discussione con gli arrestati, rimase ferito da una serie di proiettili alla gamba sinistra.
Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia, hanno accertato che Calabrese, Lepore e Campanale, tutti armati di pistola intimarono a Loseto di non fare ritorno del loro quartiere. Dopo avergli chiesto un atto di sottomissione al clan, gli ordinarono di inginocchiarsi e al suo rifiuto, seguì l’esplosione dei colpi di pistola che gli procurarono diverse fratture.
I tre, ora, sono in custodia cautelare con l’accusa di lesioni personali aggravate e violenza privata in concorso, con l’aggravante di aver agito sfruttando l’associazione di stampo mafioso a cui fanno capo.
Questo, però, è solo l’epilogo di una serie di azioni criminose messe in campo per imporre il predominio del clan in questione su quello rivale dei “Capriati – Lorusso” proprio sul quartiere San Girolamo di Bari.
Dal 2009 al 2016 si sono susseguiti una serie di fatti di sangue e gambizzazioni che hanno colpito il cugino di Loseto, Umberto Lorusso, Felice Calabrese, fino all’agguato mortale, nell’agosto 2013, di Felice Campanale nel quartiere Poggiofranco. Nel gennaio 2015, in risposta a quest’assassinio, perse la vita anche Nicola Lorusso e, per questo, furono arrestati Leonardo Campanale e Gianfranco Caputi.