“Bari non dorme”. Una risposta e un segnale forte che proviene dalla città. Dalla Cgil a Libera Puglia, dai partiti di sinistra alle associazioni studentesche, dai rappresentanti delle istituzioni, ai maggiori esponenti del mondo dei saperi e della cultura. In migliaia sono scesi in piazza Prefettura, in occasione della manifestazione antifascista organizzata per rispondere a quanto accaduto venerdì scorso, nel capoluogo pugliese. La sera del 21 settembre, in via Eritrea, nel quartiere “Libertà”, alcuni militanti di Casapound hanno aggredito gli attivisti che tornavano da un corteo organizzato dal collettivo “Mai con Salvini”. Negli scontri sono rimaste ferite due persone, colpite con bastoni, cinghie e tirapugni.
Un episodio di violenza che ha provocato lo sdegno dei baresi e la pronta risposta, a distanza di quattro giorni, della città.
A finire sotto accusa l’assetto del nuovo Governo e le azioni intraprese dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.