«La politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando da coloro che la esercitano non è vissuta  come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione».

E’ lo stralcio del messaggio di Papa Francesco per la 52^ Giornata Mondiale della Pace “La politica è al servizio della pace” letto ieri durante il Consiglio Comunale che ha accolto il Vescovo Domenico Cornacchia in visita pastorale nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Terlizzi-Giovinazzo. Un messaggio -che è la chiave di lettura dell’incontro tra il Vescovo e le istituzioni civili della Diocesi. All’assise ha partecipato anche il clero locale.

Dopo aver porto i saluti istituzionali, Michele Scardigno, presidente del Consiglio Comunale, ha sottolineato la comunanza di valori che lega le istituzioni civili ruvesi alla  Chiesa: una convergenza che si esprime in politiche sensibili e attente alle condizioni dei più fragili.

Tre sacerdoti hanno letto passi del messaggio di Papa Francesco soffermandosi sulle “beatitudini del politico”  proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Vãn Thuan tra cui spicca quella del polticio che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale. Su questo invito ha fatto una profonda riflessione il Vescovo Cornacchia il quale ha esortato ad affrontare con coraggio le sfide della politica, proteggendo “quanti  abitano nelle città e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto”.

L’intervento finale è affidato al sindaco Pasquale Chieco, onorato della visita del Vescovo Cornacchia. Come sottolineato in altre circostanze, nei momenti di difficoltà si affida alla lettura di lettere e testi di Papa Francesco e di Don Tonino Bello che fanno riferimento alla “contemplattività”, all’essere dediti all’azione efficace, all’autentico servizio a favore dei più fragili e dei più deboli.

L’incontro si è concluso con la consegna di un dono: il Vescovo ha regalato al primo cittadino una croce, realizzata dai ragazzi della Comunità C.A.S.A., a conferma dell’eredità spirituale di don Tonino Bello raccolta dai ruvesi.