Il Tar Puglia, accogliendo il ricorso di cinque aziende agricole, ha annullato una circolare dell’Autorità di gestione che fissava un criterio per la verifica della regolarità contributiva delle imprese nello stilare la graduatoria del bando Programma di Sviluppo Rurale della Regione sulla misura 4.1A.
L’effetto di questo provvedimento è che circa cento aziende dovranno essere escluse dai benefici. Sulla stessa graduatoria, sempre il Tar si è espresso un mese fa su un altro ricorso, decretando l’annullamento dell’elenco dei vincitori.
L’Autorità di gestione della Regione Puglia adesso dovrà redigere una nuova graduatoria escludendo quanto stabilito dalla circolare annullata.
“L’amministrazione regionale – chiariscono subito Gianluca Nardone, direttore del Dipartimento Agricoltura e Rosa Fiore, Autorità di gestione del Psr Puglia – si adeguerà alla sentenza nel solco dell’impegno già intrapreso, per addivenire quanto prima alla definizione di una nuova graduatoria dopo aver verificato – chiariscono – per tutti i partecipanti, le domande presentate con particolare riferimento alla redditività degli investimenti proposti”. Ad oggi – aggiungono Nardone e Fiore – è stata realizzata l’istruttoria di oltre il 65% delle ditte partecipanti” e si confida che “la nuova graduatoria potrà essere definita ai primi di luglio”. Sulla vicenda si è scatenato anche l’ex assessore alle Politiche agricole Leo Di Gioia.
“Questa è una sconfitta annunciata che, nel mese di dicembre 2019, avevo tentato di scongiurare chiedendo, in sede di Consiglio regionale, al presidente Emiliano di intervenire per revocare atti palesemente illegittimi. Ma il presidente Emiliano, in quella occasione, preferì andar via. L’effetto di questa sentenza sarà quello di estromettere circa 100 aziende dichiarate beneficiarie che non avevano né titolo né diritto ai sensi del bando e delle leggi nazionali e che ad oggi hanno già percepito parte significativa del contributo”.
“La Regione ha compiuto un disastro, non si contano più le figuracce sulla gestione del Psr”, commentano dal gruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale. “E’ un disastro che porta il nome di Michele Emiliano, che ha abbandonato gli agricoltori – hanno aggiunto dai gruppi di Forza Italia e Fratelli d’Italia -. È fin troppo facile prevedere un nuovo contenzioso che vedrà soccombere l’Ente”, concludono.