“Nessun bambino con età inferiore ai 6 anni potrà essere ammesso a scuola, nel comune di Barletta, senza che i genitori siano in possesso e presentino la certificazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie, rilasciata dal Servizio Igiene Pubblica della ASL”. Questa, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico la disposizione del sindaco Cosimo Cannito.
Cannito, si legge nella nota ha inteso intervenire in tal senso “in qualità di Autorità sanitaria locale per la responsabilità della tutela della salute pubblica dei propri cittadini e nel rispetto della legge Lorenzin che sancisce l’impossibilità di avvalersi della autocertificazione per i certificati medici, sanitari”. Tale legge, individua dieci vaccinazioni: anti- tetanica, anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemopbilusinfluenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella (quest’ultima obbligatoria solo per i nati nel 2017), e stabilisce la loro obbligatorietà quale requisito necessario per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia, incluse quelle private non paritarie.
La decisione di Cannito si inserisce nel solco di quelle del sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma e di quello di Gravina Alesio Valente. Proprio a quest’ultimo si è rivolto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mario Conca richiedendone con una lettera la revoca dell’ordinanza. “Questa decisione è inutile – spiega Conca- perché non sono i genitori a dover presentare i certificati, ma saranno i dipartimenti a comunicare alle scuole, tramite il sistema informatico Giava, le posizioni eventualmente non in regola con i calendari vaccinali”. Quando manca davvero poco al via dell’anno scolastico riemerge dunque un argomento molto controverso e di sicuro le polemiche non mancheranno.