Niente telefonini per scambiarsi impressioni o idee, ma un confronto diretto, un dialogo senza intermediazioni, guardandosi dritti negli occhi. Relazioni e rapporti di vicinato inariditi nell’era dei social virtuali che l’associazione Vazapp prova a rinvigorire con un progetto che approda per la prima volta nella Bat.
Gli agricoltori e, nel caso specifico, i consorziati della Cantina Casaltrinità di Trinitapoli, aprono le porte delle loro abitazioni e delle loro aziende, non solo ai produttori ma anche ai cittadini. Nasce da questa mescolanza di esperienze l’idea di Contadinner formato di ascolto e condivisione del mondo agricolo che ha già attraversato la provincia di Foggia, ha toccato città come Brindisi e Rutigliano e, adesso, si propone a Trinitapoli. Serata a metà tra il confronto in agorà (gli ospiti siedono su cassette di legno e cuscini cuciti dalle mani sapienti delle donne che in carcere partecipano al progetto di recupero denominato proprio “made in carcere”) e la degustazione di prodotti della terra, quelli a chilometro zero. Quella stessa terra che le giovani generazioni stanno riscoprendo e che l’associazione Vazapp valorizza attraverso il progetto Contadinerr, dove sono le relazioni a vincere.
L’evento di Trinitapoli è stato organizzato in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro, giustizia, pace e custodia del creato, L’Azione Cattolica diocesana, il Progetto Policoro. Con il vescovo della Diocesi di Trani, Barletta, Bisceglie, monsignor Leonardo D’Ascenzo, seduto tra i lavoratori e gli ospiti, segno ulteriore di testimonianza e vicinanza al mondo agricolo. Settore che, spiega don Matteo Martire, direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro, potrebbe trovare nuova linfa proprio con l’innesto dei giovani.