Una giornata per ricordare che la violenza di genere è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto. Una problematica di civiltà, soprattutto.
E proprio oggi, il 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che le forze dell’ordine hanno fatto il punto sui primi dati dati dell’anno. Il cosiddetto “Codice Rosso” ha introdotto e perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, ma sia nella provincia di Bari, che in quella di Bat e Foggia le percentuali dei reati non si fermano.
Anche quest’anno le Questure di tutta Italia hanno aderito alla campagna “Questo non è amore” e hanno diffuso i dati relativi ai reati di genere che si sono consumati da gennaio a settembre di quest’anno.
Nonostante il lockdown, infatti, i numeri non rallentano e raccontano di 464 denunce raccolte per atti persecutori (tra le 195 di Bari, 87 della Bat e le 182 di Foggia); in aumento anche i maltrattamenti contro famigliari e conviventi: sono 544 in totale tra le 274 di Bari, le 76 della Bat e le 194 di Foggia). Sono 92, invece, le violenze sessuali denunciate: 53 a Bari, 11 nella Bat e 28 a Foggia. Maglia nera nella Capitanata per il numero degli omicidi in questi nove mesi del 2020, ben 6 a differenza dei 2 in totale registrati nelle province di Bari e Bat.
I poliziotti, pronti a raccogliere le denunce in qualsiasi momento, hanno attivato anche la app YouPol per segnalare, oltre che spaccio e episodi di bullismo, anche violenze domestiche. In questa giornata particolare, inoltre, la sede del Comando Legione dei Carabinieri Puglia a Bari si colorerà di arancione, colore scelto come simbolo di un futuro senza violenza di genere.
All’interno della caserma in via Tanzi il club Soroptismist di Bari ha realizzato, con la collaborazione del comando provinciale, una “stanza tutta per sé” per l’audizione delle donne vittime di violenza, dotata di impianto di videoregistrazione.
Una stanza pensata per comunicare serenità e facilitare l’audizione. Anche la Regione Puglia ha reso noti gli accessi presso i 27 centri anti violenza e 65 sportelli diffusi su tutto il territorio: nei primi 8 mesi del 2020 si registrano 1440 accessi, 892 percorsi avviati e 76 donne messe in protezione con 73 minori. Incrementi elevatissimi rispetto all’anno precedente.
Per questo la Regione erogherà a inizio 2021 risorse per quasi 2 milioni di euro da destinare ai nuovi programmi antiviolenza e altri 2 milioni su risorse statali, in favore dei centri antiviolenza e delle case rifugio di prima e seconda accoglienza.