Pronostico rispettato. Il Bari è l’unica pugliese a far parte del girone I di serie D, quello comprendente una squadra lucana (il Rotonda), tre campane (Nocerina, Pomigliano e Savoia), cinque calabresi (Castrovillari, Cittanovese, Locri, Palmese e Roccella) e otte siciliane (Acireale, Città di Messina, Gela, Igea Virtus, Marsala, Messina Sancataldese e Troina). Niente Italia centrale, dunque, sebbene nei giorni scorsi si fosse ipotizzato l’inserimento dei Galletti in un raggruppamento formato da compagini abruzzesi, marchigiane e molisane, oppure in quello di Lazio e Sardegna. Così ha deciso la Lega Dilettanti, in sostanza per esigenze di ordine pubblico. Il Bari, col suo bacino d’utenza da serie A, è infatti capace di muovere diverse migliaia di sostenitori, e la notevole distanza delle traferte previste in base alla composizione del gruppo I può funzionare come deterrente. Per lo stesso motivo, d’altro canto, la scelta del “palazzo” penalizza proprio la tifoseria biancorossa, che auspicava una soluzione differente, dopo lo schiaffo già doloroso della mancata iscrizione in serie B.
Rientrano tutte nel girone H, invece, le altre formazioni pugliesi. Bitonto, Cerignola, Fasano, Fidelis Andria, Gravina, Nardò, Taranto e Team Altamura dovranno vedersela con due lucane (Francavilla e Picerno) e otto campane (Ercolanese, Gelbison, Gragnano, Pomigliano, Nola, Sorrento, Sarnese, Savoia). Una buona notizia per chiunque aspiri al salto di categoria, Cerignola e Taranto in primis, che hanno evitato lo spauracchio rappresentato proprio dal Bari.