“Non siamo solo numeri”, è questa la protesta dei 20mila lavoratori impegnati nel gioco legale in Puglia. Esercenti e dipendenti questa mattina, in massa, hanno manifestato sotto la sede della Regione per la mancata proroga dell’entrata in vigore della Legge regionale sul gioco che, attraverso il distanziometro, introduce il divieto di vendere giochi pubblici e aprire sale gioco a meno di 500 metri da luoghi definiti “sensibili”. Il che significherebbe la chiusura per una serie di attività insediate da anni.
Da un lato la consapevolezza che è necessario un freno al fenomeno della ludopatia e del gioco patologico, che ha avuto alto impatto economico sulle famiglie e sul servizio sanitario regionale, dall’altro le istanze del mondo del gioco legale che chiede certezze sul proprio futuro.
Servono politiche serie e non proibizionismo per il sindacalista Cisl Antonio Arcadio.
“Il distanziometro – secondo il presidente della Sapar pugliese, Domenico Distante – non rappresenta uno strumento risolutivo, ma solo una ghettizzazione degli operatori a beneficio dei clan malavitosi, senza una vera tutela dei cittadini”.
Tutte le sigle sindacali, quindi, invitano Emiliano e l’intero consiglio a riconsiderare gli effetti devastanti di “un provvedimento iniquo e inutile”.