Erano in quattrocento i gilet arancioni che ieri mattina, guidati dal generale dei carabinieri Antonio Pappalardo, hanno manifestato in piazza della Libertà a Bari, dopo essere già stati in diverse piazze italiane tra cui Milano, Bologna e Torino.
E questa volta non sono contadini e imprenditori, in rivolta per xylella e la mancanza di sostegni economici per il settore agricolo, ma diversi esponenti di destra, negazionisti e di gruppi no-vax.
Il messaggio è uno soltanto: “La pandemia non esiste”. “Il coronavirus non è letale ammazza gli ultra 80enni malati”, ha detto Pappalardo, noto per essere tra gli animatori del movimento dei Forconi del 2012. E davanti al teatro Piccinni di Bari, ha insistito, “Basta con le menzogne e le falsità, avete terrorizzato il popolo italiano, lo avete annichilito”. “La gente non ne può più di questa vergogna, di essere costretti a stare lontani”, è necessario aggiunge Pappalardo “cacciare questa dittatura nazista dal nostro Paese”. Tra le richieste dell’ex dei Forconi anche quella di uscire dall’Unione Europea e tornare a stampare la lira come moneta dello Stato.
Prima e dopo dell’intervento dal palco – con scarsi risultati – è stato chiesto di mantenere il distanziamento sociale e le mascherine. La manifestazione, con tanto di trombette da stadio, bandiere e striscioni tricolori, è stata controllata da Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, che hanno avviato una informativa all’autorità giudiziaria per il mancato rispetto delle restrizioni imposte dal Dpcm.
Prima di lasciare il capoluogo pugliese il generale si è anche recato in Questura per querelare il premier Giuseppe Conte -, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva definito il deputato Pappalardo “un cialtrone politico”.
Il leader del movimento dei gilet arancioni ha annunciato, in ultimo, che il 2 giugno per la festa della Repubblica sarà a Roma per “chiedere le dimissioni del governo”.