Con la firma apposta dal presidente della repubblica sergio mattarella e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale il decreto legge emergenze agricole è ufficialmente una realtà che sarà sottoposta all’attenzione della camera per lo sblocco dei fondi a tutela dell’agricoltura messa in ginocchio da xylella e gelate.
Un via libera quella del capo di stato dopo 20 giorni di assoluto silenzio all’indomani dell’approvazione in consiglio dei ministri che aveva preoccupato non poco gli addetti al settore.
per Onofrio Spagnoletti Zeuli il portavoce dei gilet arancioni, movimento che ha sostenuto la causa del comparto organizzando manifestazioni di protesta eclatanti, con centinaia di trattori in marcia verso la capitale, vede finalmente la luce l’unico strumento in grado di accelerare i tempi di risoluzione degli innumerevoli problemi, cui si ritrovano ad affrontare quotidianamente agricoltori frantoiani e vivaisti
Adesso bisogna lavorare per portare modifiche migliorative al testo, ad iniziare già dal tavolo di lunedì con il Ministro Di Maio”.
“Per recuperare il ritardo accumulato in questi 20 giorni di attesa – conclude spagnoletti zeuli- chiediamo sin da subito al governo e a tutti i parlamentari di maggioranza ed opposizione l’impegno solenne a chiudere la partita in Parlamento entro un mese per non arrivare a ridosso delle elezioni europee.
Soddisfazione per lo sblocco del decreto legge è stata espressa anche dal presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro che parla di una grande vittoria del popolo agricolo augurandosi che nella fase di conversione alle Camere il testo venga implementato, specie per quel che riguarda le misure riguardanti la Xylella.
Di avviso contrario invece il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia secondo cui ci ritroviamo una scatola vuota, con molti obiettivi ulteriormente ‘rabboccati’ rispetto al testo varato l’8 marzo scorso, pochi strumenti e ancor meno risorse per la Puglia.
Nulla , evidenzia muraglia, è previsto per il Salento dichiarata zona infetta dove non c’è obbligo di espianto, gli olivicoltori devono fare le analisi a spese proprie per poter dimostrare che gli ulivi secchi sono affetti da xylella e attendono anni per avere le autorizzazioni all’espianto a causa di vincoli paesaggistici e idrogeologici nazionali che il decreto legge avrebbe potuto superare, divenendo lo strumento operativo del piano Centinaio, approvato il 13 febbraio scorso in conferenza Stato – Regioni”.
“A fronte di un crack da oltre un miliardo di euro causato dalle gelate e dalla xylella al settore olivicolo non sono destinate risorse specifiche e i pochi milioni disponibili – sottolinea la Coldiretti – devono essere spartiti con le altre emergenze sulle quali interviene il fondo di solidarietà”.
“Infine, lo stesso intervento dedicato alla copertura dei costi sostenuti dalle imprese olivicole per gli interessi sui mutui bancari – conclude la nota – non è proporzionale all’effettivo costo, ma viene assegnato un identico ammontare, sminuendo di fatto l’efficacia della misura.