Due squadre con obiettivi opposti, ma la stessa urgenza: portare a casa l’intera posta in palio. La Fidelis Andria non può permettersi passi falsi per alimentare il sogno Serie C. Il Manfredonia, invece, ha bisogno di continuità per tenersi lontano dalla zona rossa e non perdere terreno dalle altre contendenti in chiave playout. Al “Degli Ulivi”, dunque, non c’è spazio per le mezze misure.
Il percorso dei biancazzurri di Scaringella ha subito qualche rallentamento negli ultimi mesi e il peso della rincorsa, forse, comincia a farsi sentire. A fare da contraltare ai successi su Fasano, Matera, Francavilla, Angri e Nardò, ci sono le sconfitte contro Brindisi, Nocerina e nell’ultimo turno Ugento. Un inizio di 2025 vissuto sulle montagne russe, con la vetta occupata dal Casarano distante cinque punti. Domenica, però, gli uomini di mister Di Bari attendono al “Capozza” la Nocerina, seconda forza del girone H.
Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per provare a ricucire il gap e riaprire un campionato che oggi sembra ormai un affare per due. Del resto, la Fidelis Andria tra ottobre e dicembre ha raggiunto il suo picco con 28 punti conquistati in appena 10 partite. Tra le cause che hanno portato i biancazzurri in riserva, anche la mancanza di alternative tra centrocampo e attacco. Tedesco, arrivato per sostituire Felleca, non ha mai inciso in avanti. Stesso discorso per Likaxhiu e Verna in mediana, due giocatori che per caratteristiche non garantiscono inserimenti e gol.
Nel momento in cui tutte le pretendenti alla vittoria finale hanno rilanciato le proprie fiches sul tavolo verde del campionato di Serie D, la Fidelis Andria ha giocato al ribasso. Lungimiranza o segnali di resa? Questo lo sapremo solo al termine del campionato.