Il caos attorno alla Fidelis Andria raggiunge il suo apice dopo il ko di Altamura. La seconda sconfitta esterna consecutiva fa ripiombare l’ambiente biancazzurro in un clima di tensione senza precedenti in questa stagione. Federiciani in silenzio stampa, ma soprattutto esonerato Raimondo Catalano e richiamato in panchina Giancarlo Favarin.
Nuovo corso per il tecnico toscano, che torna sulla panchina della Fidelis dopo l’esonero di novembre.
La sconfitta casalinga contro il Nardò aveva delegittimato l’allenatore, sostituito da Catalano, il quale però non è riuscito ad invertire la rotta nel giro di un mese e mezzo.
Squadra al lavoro per preparare il delicatissimo derby contro il Taranto. Mentre va in scena il botta e risposta tra il presidente Aldo Roselli e il consigliere d’amministrazione della società “Uniti per la Fidelis” Marco Di Vincenzo. La nota del patron federiciano è stata l’unica eccezione al silenzio stampa: riprendendo un breve post sui social pubblicato da Di Vincenzo, Roselli ha dichiarato che il membro del CdA ha soltanto contribuito a gettare benzina sul fuoco. Il momento delicato della Fidelis riguarda il solo ambito tecnico, con i risultati che latitano, ma non si estende alle dinamiche societarie, solide e stabili grazie al supporto economico e morale della società.
Il presidente punta l’attenzione sul budget messo a disposizione dell’ex direttore sportivo Vincenzo De Santis, inferiore solo a quattro club del girone H.
Gli investimenti sul mercato si sono basati sui curricula ineccepibili dei tesserati, Favarin in primis, nonostante i dubbi sollevati da Di Vincenzo. Roselli conclude chiamando a raccolta l’imprenditoria locale, ancora distante dalla realtà calcistica andriese.
La risposta di Di Vincenzo non si è fatta attendere. Il consigliere d’amministrazione si è detto esterrefatto per la presa di posizione del patron biancazzurro, che, a suo dire, va a caccia di un capro espiatorio per giustificare una situazione precaria sotto ogni punto di vista. L’invito è quello di provvedere a ricompattare un ambiente logorato dalla gestione di Roselli, a partire dalla separazione con Alessandro Potenza. «Prima che membro del CdA – sottolinea Di Vincenzo – sono tifoso di questi colori e sventolavo la bandiera biancazzurra quando ancora portavo i calzoni corti. Nessuno può accusarmi di destabilizzare alcunché, né tantomeno ci venga tolto il diritto di contestare le sue scelte gestionali. Andria e i suoi tifosi non pretendono i risultati sportivi ma la serietà dei suoi presidenti».
Con questo clima infuocato, la Fidelis si appresta a preparare uno dei derby più rappresentativi della sua storia, in un momento delicato sia per i biancazzurri sia per il Taranto. Favarin avrà il compito di riportare un barlume di serenità nell’ambiente andriese, con l’obiettivo di placare la tempesta ai piani alti attraverso un filotto di risultati positivi.
Il servizio di TrNews.