La crisi della Fidelis Andria sembra essere arrivata a un punto di non ritorno. Sfogliare il libretto degli appunti, forse, non porterà a una soluzione definitiva, soprattutto con Ciro Danucci sempre più in bilico e in odore di esonero. I numeri, però, più di qualsiasi altro aspetto sono fondamentali per inquadrare il momento negativo dei federiciani. La trasferta del “San Francesco” al cospetto della Nocerina ha lasciato in dote un’altra sconfitta, la seconda stagionale dopo quella maturata al “Degli Ulivi” contro la Virtus Francavilla alla quarta giornata. Un passo falso che ha segnato in qualche modo anche la crisi netta di Sirri e compagni, che non avevano mai subito tre reti in una sola partita.
È crollato, dunque, anche l’ultimo baluardo di una stagione che sta riservando più ombre che luci, con la Fidelis Andria che fatica anche a gonfiare la rete. Del resto, i soli due gol in cinque gare per una squadra candidata alla promozione rappresentano un bottino preoccupante e i segnali di cedimento della difesa peggiorano ulteriormente il quadro della situazione. Da qui la necessità di cambiare le carte in tavola e mettere in discussione la posizione di Danucci, che salvo colpi di scena, non sarà più sulla panchina della Fidelis Andria.
Sul banco degli imputati c’è sicuramente spazio per il tecnico, incapace finora di imprimere una chiara identità alla squadra, ma l’attacco sterile e la difesa traballante non sono altro che riflessi di una gestione tecnica e dirigenziale che ha perso coesione. I tre punti in cinque partite sono la cartina tornasole del momento in casa Fidelis e riportare la squadra in carreggiata non sarà affatto semplice.