Divisivo, come è spesso accaduto in questi anni: l’annuncio del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, di non sostenere Michele Emiliano alle prossime regionali e presentare un proprio candidato nella competizione pugliese non poteva che dividere.
La risposta di Emiliano, a stretto giro di posta, è stata netta: “Non abbiamo paura di niente”. Lo immaginava, il governatore pugliese, che il fronte renziano sarebbe stato avversario, anzi l’aveva intuito prima delle primarie di centro sinistra celebrate domenica scorsa.
“I renziani vogliono boicottare le primarie” denunciava in goni dove il presidente Emiliano. Passate le primarie ecco l’annuncio che divide ancora di più il fronte del centro sinistra. C’è chi plaude all’iniziativa di Renzi, come l’ex ministro Carlo Calenda e chi invece ritiene che quella mossa sia un regalo al centro destra e, soprattutto alla Lega di Matteo Salvini.
Tra chi accusa Renzi ci sono anche renziani della prima ora, come il presidente del consiglio comunale di Trani, Fabrizio Ferrante, rimasto nel Pd dopo che il senatore toscano ha fondato Italia Viva. “La politica si fa con il sentimento e non con il risentimento” scrive Ferrante in un post su facebook. “Amo la mia terra – aggiunge – e non la consegnerà a chi la odia con chiaro riferimento a Matteo Salvini.
Poi Ferrante spiega che, se ci fosse stato il doppio turno alle elezioni regionali, allora avrebbe avuto un senso la candidatura di un esponente di Italia Viva, ma in queste condizioni si crea una eccessiva frammentazione nel centro sinistra. Non è uno sgambetto a Emiliano ma a tutta la coalizione, aggiunge Ferrante. Che lascia aperta la porta ad una ricomposizione: “C’è tutto il tempo, prima delle elezioni, per trovare un’intesa. Personalmente, annuncia Ferrante, lavorerò per questo.