Un vertice in corso, a Taranto, per discutere sulla delicata situazione ambientale, dopo gli ultimi dati allarmanti diffusi dalle centraline dell’Arpa relativi all’inquinamento in città. È l’incontro che è stato convocato dal procuratore Carlo Maria Capristo alla presenza dell’amministratore delegato di ArcelorMittal, dei commissari dell’Ilva in Amministrazione straordinaria, del custode giudiziario, del commissario per le bonifiche e degli organi di controllo Ispra, Arpa e Asl.
Il vertice è stato indetto dopo l’allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste a seguito dei dati recepiti e forniti dalle centraline di monitoraggio dell’Arpa, con i picchi di diossina rilevati a due chilometri dallo stabilimento siderurgico.
Ma anche dopo la chiusura temporanea di due scuole del rione Tamburi per la vicinanza alle collinette ecologiche dell’ex Ilva trasformate in discariche di rifiuti industriali. Nei giorni scorsi, inoltre, erano state organizzate, da cittadini e movimenti, numerose iniziative di protesta.
E nella stessa giornata del vertice in Procura, a scendere in campo è stata l’associazione “Genitori Tarantini”, dopo la notizia della morte della bimba Marzia Rebuzzi, di 5 anni, a causa di un tumore al cervello.
“ Oggi la città – hanno scritto su Facebook i Genitori Tarantini – dovrebbe essere coperta da un velo nero, non quello dei fumi che ci stanno ammazzando, ma un velo nero per un lutto inaccettabile. Un velo nero – hanno proseguito – come l’anima colpevole di chi aveva il potere di fermare questa mattanza e non l’ha fatto, quelli dei decreti, quelli del ‘delitto perfetto’ che hanno continuato a perpetuare sulla nostra comunità, tutti quelli che non conoscono la vergogna”.