Continuano a crescere i valori delle emissioni inquinanti provenienti dal siderurgico ex Ilva. La denuncia arriva dal Presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, che ha confrontato i dati di marzo del 2019 con quelli dello stesso periodo dello scorso anno, prendendo in esame i valori diffusi dalla centralina Arpa-Ispra. Aumentano così gli idrocarburi policiclici aromatici del +224%, l’idrogeno solforato del +69%, mentre per il PM10 l’incremento è del 35%. Sono solo alcuni dei valori che hanno subito una impennata. “Su sette parametri- ha dichiarato il Presidente di Peacelink Taranto, Marescotti- sei sono in aumento. Fa eccezione solo il benzene, che scende del 4%. Ma tutti gli altri inquinanti salgono”.
Un quadro allarmante, che preoccupa anche il primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci. Il Sindaco del capoluogo jonico ha voluto lanciare un vero e proprio ultimatum ad Arpa e Asl, pretendendo, entro le 12 dell’8 aprile, risposte “chiare e definitive sul livello delle emissioni dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal e sui rischi per la salute pubblica”. Il primo cittadino di Taranto, allo stesso tempo, non ha escluso la possibilità di prendere in esame la via del ricorso ad “un’ordinanza contingibile e urgente di chiusura degli impianti inquinanti del siderurgico, in base al principio di precauzione”.
Intanto l’osservatorio permanente sulla salute, annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Sindaco Melucci, prenderà piede a partire dal 12 aprile. “Ora- ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo jonico-lavoriamo al primo ordine del giorno che prevedibilmente conterrà l’aggiornamento ed una maggiore pubblicità dei dati epidemiologici, nonché la valutazione dello scenario attuale, che possa condurci a corrette riflessioni intorno alla questione del danno sanitario”.