Si terrà domani alle 10.30 nella sede di Confindustria nazionale, a Roma, l’incontro tra ArcelorMittal e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl per fare il punto della situazione sulla prima fase di gestione della nuova proprietà dello stabilimento siderurgico ex Ilva, sul rispetto dell’accordo siglato al Mise il 6 settembre scorso, ma anche sul piano industriale e ambientale.
sindacati avevano revocato lo sciopero inizialmente proclamato per il 14 gennaio dopo aver avuto rassicurazioni dall’azienda su alcune questioni. Tre elementi sono considerati significativi: “il processo di ricollocazione eventuale di manodopera – hanno sottolineato le organizzazioni sindacali – sarà monitorato e condiviso; gli assunti di ArcelorMittal a Taranto saranno, a organizzazione conclusa, 8.200 così come scritto nell’accordo di settembre al Mise; i lavoratori eventualmente ricollocati in altri settori, una volta cessate le esigenze dello spostamento torneranno dove erano, avendo acquisito nel frattempo anche un nuovo bagaglio di qualificazione professionale”. Intanto, dopo la denuncia presentata dall’Usb nei confronti di ArcelorMittal ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, per “la mancata applicazione dei criteri di assunzione del personale come da accordo del 6 settembre 2018”, è stata fissata l’udienza dinanzi al Tribunale di Taranto per il 19 febbraio prossimo. Sul fronte ambientale, invece, c’è da registrare l’istanza rivolta dall’associazione ambientalista LiberiAmo Taranto rivolto al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Esigiamo il massimo rispetto della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e chiediamo che, alla stregua dell’istituendo tavolo per la qualità dell’aria convocato per le problematiche ambientali della pianura padana, venga con la massima urgenza convocato un tavolo per l’ambiente e la salute qui a Taranto”.
Si chiede l’istituzione di un tavolo “che coinvolga il Governo nazionale, l’ amministrazione regionale e comunale, le Asl, l’Arpa e le associazioni del territorio, per mettere in atto tutte le azioni necessarie per porre fine al disastro ambientale e sanitario che attanaglia questo territorio da oltre mezzo secolo”.