Un boato enorme, sentito anche nelle zone più periferiche, ha svegliato Andria nel cuore della notte. Un potente ordigno è stato piazzato al piano rialzato di una palazzina nel quartiere Europa, ad angolo tra via Mattia Preti e via Pier della Francesca.
All’interno dell’appartamento sta scontando gli arresti domiciliari – cominciati ad aprile scorso – un 39enne che, prima di essere arrestato per spaccio dai Carabinieri proprio tre mesi fa, era incensurato. Nell’esplosione, che ha distrutto vetri, finestre, suppellettili all’interno della casa, oltre a vari danneggiamenti alle abitazioni vicine, è rimasta ferita da lievi escoriazioni anche la madre del 39enne curata sul posto dagli operatori del 118 intervenuti.
Vigili del Fuoco, Polizia Scientifica e Carabinieri, stanno analizzando i resti del potente esplosivo utilizzato e accerteranno lo stato dei luoghi colpiti per metterli, eventualmente, in sicurezza.
Le indagini, affidate alla Polizia con il vicequestore Gerardo Di Nunno e coordinate dal Pm di Trani Simona Merra, cercheranno di far luce sulle motivazioni del gesto indagando a fondo sulla vita della famiglia. Il 39enne faceva parte della bassa manovalanza dello spaccio di droga ed è legato solo da una lontana parentela a Nicola Lovreglio, rimasto ferito durante l’omicidio di Vito Griner il 24 giugno scorso.
Saranno rilevanti, per venirne a capo, le immagini di videosorveglianza della zona che potrebbero aver ripreso i responsabili.
L’attenzione per Andria, anche a seguito dei due recenti omicidi, resta alta: proprio ieri, infatti, i Carabinieri del Nucleo Provinciale di Bari con i reparti speciali dei “Cacciatori di Puglia” hanno arrestato un 23enne pregiudicato perché è stato trovato, nella sua abitazione, in possesso di 300 grammi di droga, tre invece le persone denunciate in stato di libertà, 80 le persone controllate di cui 15 ai domiciliari.