Il presidente della Regione, Michele Emiliano, racconta nel suo intervento di saluto in occasione della cerimonia inaugurale della 82esima Fiera del Levante, che il discorso glie lo scrivono ogni anno i pugliesi. E sono le loro voci quelle che il governatore riporta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, quando racconta che la gente del Sud non si vende all’industria pesante, che non vogliamo Tap a San Foca, l’immunità penale dell’Ilva, non vogliamo abbattere i nostri ulivi secolari ammalati di pesticidi. I pugliesi, sottolinea Emiliano, vogliano le energie rinnovabili, un turismo, un’agricoltura ed un’enogastronomia sostenibili e di qualità e la tutela dei mari. Niente mafie, niente corruzione, niente petrolio o carbone e niente plastica o inceneritori.
Un lavoro dignitoso. Ma è sull’Ilva che il governatore pugliese batte il tasto principale: al premier Conte chiede di non mollare la partita della saluta e dell’ambiente su Taranto. “Ecco perché è oggi mio dovere – spiega Emiliano – continuare ad insistere sulla trasformazione dell’alto forno 5 attualmente non funzionante in due forni elettrici alimentati a gas o a idrogeno, adesso che anche questo governo ha deciso di tenere aperta la fabbrica. Perché ogni altra tecnologia di contenimento delle fonti inquinanti diversa dalla decarbonizzazione sarebbe inutile.
Ma un appello al presidente del Consiglio lo ha rivolto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in qualità di presidente dell’Anci: “Ci dia una mano a ripristinare i fondi per le periferie. Quei fondi bloccati, con un emendamento notturno, in Senato. Un miliardo e seicento milioni destinati a 326 comuni. Soldi che sarebbero serviti per costruire nuovi parchi e sistemare l’arredo urbano. Ci dia una mano a ripristinare quei finanziamenti, ha ribadito De Caro, per ricostruire anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.