I primi effetti del decreto del presidente del consiglio, con il quale è diventato un obbligo restare a casa, per contenere il contagio da coronavirus, è nelle file di persone, in coda per entrare nei negozi di alimentari. E’ uno dei punti del provvedimento, annunciato lunedì sera dal presidente Conte: la spesa può essere fatta da una sola persona e rispettando la distanza di sicurezza dagli altri avventori.

 

Tocca ai titolari degli esercizi commerciali garantire la distanza di almeno un metro e per evitare assembramenti (vietati con il nuovo provvedimento del Governo), si contingentano gli ingressi dei clienti.

Le misure restrittive, ora che tutta l’Italia è stata dichiarata zona protetta per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, hanno svuotato le strade delle città. C’è l’obbligo di restare a casa e non uscire dal proprio comune di residenza, se non per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute.

Da questa mattina sono diventati stringenti anche i controlli degli agenti di polizia locale e delle forze dell’ordine, proprio per il rispetto dei nuovi provvedimenti. Fino al 3 aprile sono sospese tutte le manifestazioni e gli eventi. Fermi cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e discoteche.

Chiusi anche musei e siti archeologici. Bar e ristoranti possono aprire dalle 6 del mattino alle 18 con l’obbligo di garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. Scuole e università restano chiuse sino al 3 aprile, così come sono sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Ma i luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di un metro.