L’emendamento già predisposto, nel decreto semplificazione, per il riconoscimento dello stato di calamità a causa delle gelate di febbraio e marzo del 2018, non è stato al momento approvato, in commissione, in Senato. Se ne parlerà nuovamente, in aula, lunedì prossimo. E gli agricoltori pugliesi, preoccupati per il continuo rinvio dell’approvazione della declaratoria, sono sul piede di guerra. I gilet arancioni, infatti, dopo aver protestato a Bari, stanno minacciando di giungere a Roma, sempre al seguito dei trattori.
Un forte dissenso legato e innescato proprio dalla brusca frenata registrata in Senato sull’iter che dovrebbe portare al riconoscimento dello stato di calamità. Si tratta solo di un primo passaggio. Quello successivo annovera, infatti, l’impegno del Ministro Centinaio nel ricercare i fondi da destinare agli agricoltori pugliesi che hanno subito danni a seguito delle gelate di febbraio e marzo del 2018. Ma al momento, in concreto, non c’è nulla di tutto ciò. E i gilet arancioni minacciano azioni di protesta a Roma.
“Sappiamo-ha dichiarato il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli- che ci sono delle forti resistenze sull’approvazione della declaratoria dello stato di calamità naturale per le gelate del 2018 che hanno distrutto l’economia agricola e olivicola pugliese. Siamo pronti ad invadere la Capitale e a marciare con i trattori e non ce ne andremo fino a quando non otterremo quanto ci spetta”- ha concluso Onofrio Spagnoletti Zeuli evidenziando la necessità dell’approvazione della declaratoria e dello stanziamento di fondi reali per ristorare le aziende del territorio, messe in ginocchio dalle condizioni avverse dello scorso anno.