Sulla scheda elettorale del ballottaggio in data 28 maggio, gli elettori biscegliesi sceglieranno tra Angelantonio Angarano e Francesco Spina.
Una chiara contrapposizione di fare e di agire, una nettezza delle posizioni politiche e di concepire la futura amministrazione cittadina, che non si differenzia però nei consensi elettorali.
Un’equidistanza da distinguere con maggior nettezza alla prossima chiamata elettorale.
Su un totale di 29.425 voti scrutinati, 550 nulli e 127 schede bianche, i candidati hanno uno stacco percentuale del 4%.
Nessuno dei due ha ottenuto la maggioranza necessaria del 50%+1 tale da ottenere l’elezione piena al primo turno, senza la necessità di un ballottaggio.
Il sindaco uscente Angeloantonio Angarano ha raccolto il 36,9% delle preferenze, contro il secondo candidato per voti ottenuti, Francesco Spina che si attesta al 34,3%.
Su 50 sezioni scrutinate, il dato dell’affluenza è fisso al 61,91%, una percentuale in contrazione minima rispetto alle elezioni comunali del 2018, nella quale si votò nell’arco di una sola giornata, per un totale del 63.12%.
Considerati i risultati totalizzati da Vittorio Fata, candidato di area del centro Sx che ha raccolto 7.251 voti, pari al (24,6%) delle preferenze e da Franco Napoletano che ha conquistato il 4,2% delle preferenze, i voti contro l’amministrazione uscente di Angelantonio Angarano si attestano al 63%.
È su questa scia che si accresce il margine di dissenso da parte dell’elettorato, che non ha riconfermato l’amministrazione uscente di Angarano, nella quale il principale oppositore Francesco Spina lotterà per ricompattare un nuovo fronte, e vincere la sfida.
Numeri alla mano a Francesco Spina mancherebbero all’appello circa 700 voti, come differenza tra le preferenze raccolte dal candidato e la somma dei voti di lista, sintomo di un voto disgiunto che sarebbe confluito verso la coalizione di Angarano.
Spina quindi, nonostante il numero più alto di liste a supporto e di candidati, non è stato il candidato sindaco più suffragato tra i contendenti.
L’avvocato Francesco Spina ha dichiarato che non c’è un problema di fughe, la sua coalizione larga ha retto il colpo, lo zoccolo duro tiene.
Al di là di mancati accordi sulle candidature, consensi parcellizzati, liste a macchia di leopardo che hanno raccolto numeri oscillanti, il programma di Francesco Spina continua ad avanzare con la sua portata innovativa e contrastiva all’amministrazione uscente, ribandendo già dai primi attimi il suo orientamento programmatico, incentrato sui progetti venturi di crescita della città.
Idee e prospettive di crescita, di sicurezza e tutela maggiore per i cittadini, sviluppo sfruttando al meglio i finanziamenti europei.
La guida amministrativa augurabile da Francesco Spina si siederà intorno al tavolo dei progetti, istituendo un comitato di pubblica sanità e di pubblica sicurezza, sarà sede di ascolto attivo dei cittadini, non meramente nei periodi di campagna elettorale, coadiuvato dall’area politica in suo supporto attraverso i consiglieri regionali come Lanotte o Tonia Spina, che ha un rapporto diretto con Gianni Casella, di ‘’Nel modo giusto’’.
Sferzate di Francesco Spina che si definiscono di ‘’Politica pura’’ che emerge senza il naturale vantaggio di partenza di cui gode un candidato uscente, al di fuori di condizionamenti di chi possiede le chiavi di amministrazioni o società gestionali.
Un occhio di riguardo l’avv. Francesco Spina lo rivolge a Vittorio Fata e Franco Napoletano, facendo leva sulle loro volontà dichiarate in campagna elettorale, di non costituire apparentamenti con Angelantonio Angarano.
Con quest’ultimi -dichiara- sussistono rapporti di reciproco rispetto e stima, episodi noti di strappi politici ma esempio di forte coerenza ideologica, avverse ad Angarano.
Il prossimo passo è cercare chiavi di dialogo, lontano però da clientelismi e affidamenti di poltrona.