L’ultimo in ordine di tempo è l’incidente che è costato la vita ad un 35enne di Lucera, Francesco Miano, morto in uno schianto frontale con un tir sulla Statale 16 a Serracapriola.
E poi c’è quello sulla Statale 688 che porta a Mattinata, nel quale hanno perso la vita il 34enne Antonio Penza e la sua figlioletta di appena sette mesi, Aurora. Su quanto possano essere pericolose le strade della nostra Regione, lo dimostrano i dati, diffusi dall’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio. I numeri fotografano gli incidenti avvenuti nel 2018. Novemila nell’arco dei dodici mesi, circa 807 al mese, di cui 167 mortali.
I conducenti coinvolti sono stati oltre 17 mila, per l’80 per cento di sesso maschile, d’età compresa tra i 30 e i 64 anni. La maglia nera della mortalità l’ha indossata l’area metropolitana di Bari in compagnia di quella di Foggia che condividono, tra l’altro, la Statale Sedici – dove si sono verificati la maggior parte degli incidenti da giugno a settembre –, seguita dalla Statale 100.
Nonostante i dati allarmanti e i 201 morti sulle strade pugliesi, i dati fanno emergere un decremento complessivo dei sinistri che, dal 2001, sono sempre in numero minore.
L’agenzia regionale invita gli automobilisti a guidare con prudenza moderando la velocità, rispettare semafori e segnali stradali, evitare l’uso di smartphone alla guida e rispettare il divieto dell’uso di alcol o di sostanze stupefacenti che alterino lo stato di efficienza fisica e mentale.
Piccole regole che potrebbero evitare spiacevoli eventi.