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Tre esami dello stub per verificare i residui di polvere da sparo rimasta su cute ed abiti e diverse perquisizioni sono stati compiute dai Carabinieri su pregiudicati di San Ferdinando, Trinitapoli e Margherita di Savoia, dopo il tentato omicidio del 63enne Michele Visaggio, a capo dell’omonimo clan operante nella provincia Bat.

Le condizioni dell’uomo, ricoverato all’ospedale di Barletta, sono in netto miglioramento. La vittima ha riferito agli inquirenti che, ieri mattina, da solo a bordo della sua Fiat Panda si stava recando in alcune aziende agricole da lui gestite e, improvvisamente, è stato affiancato dai sicari che gli hanno sparato con un fucile calibro 12 al volto e alla spalla. Ma non ha avuto modo di osservare né chi fossero, né in quanti fossero. Intanto, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia – con l’ausilio dei Cacciatori di Puglia – hanno attivato lo stesso piano di controllo straordinario attivato in primavera, all’indomani dell’omicidio del boss Cosimo Damiano Carbone, che portò all’arresto a giugno di ben otto persone. Le armi che furono sequestrate ad alcuni elementi vicini al clan “Carbone – Gallone”, erano destinate proprio ad essere utilizzate contro esponenti delle fazioni “Miccoli – De Rosa” e“Valerio – Visaggio” che si contendono il controllo del territorio, soprattutto per lo spaccio di droga. L’azione dei militari e della DDA portò a vanificare alcune missioni di morte organizzate dagli indagati e che pare non siano però passate di mente, visto il recente ferimento proprio di Visaggio.