Gli ultimi casi di morbillo al Giovanni XXIII di Bari hanno alimentato paure ed aperto dibattiti anche a livello politico. Ma ciò che davvero importa, al di là di ogni ragione e indagine, è quello che si farà da domani in poi. L’importanza, quindi di vaccinare i propri bambini secondo il calendario vaccinale per garantire una immunità che duri nel tempo.
«Vaccinarsi significa oggi proteggersi contro le malattie infettive, vaccinarsi significa non avere terribili complicanze tenendo conto che da quest’anno ci sono già 4 morti di morbillo in Italia perché non si sono vaccinati».
«Il caso del morbillo dimostra in maniera inequivocabile che le vaccinazioni funzionano – ha spiegato il dott. Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari -. Infatti il focolaio è stato contenuto e non si è sviluppato, ma ha interessato solo i non vaccinati. Seconda questione: il caso morbillo ha dimostrato che l’immunità di gregge esiste: in Puglia la percentuale dei vaccinati per il morbillo sta salendo e sta raggiungendo pian piano Il 95%, che è considerato dalle evidenze scientifiche l’obiettivo per impedire al virus di circolare in altre stagioni. Probabilmente quel caso li avrebbe determinato sicuramente una epidemia, che oggi invece si è dimostrata non essere».
Lo scorso anno i casi di morbillo furono 4000, con 4 decessi. Quest’anno se ne sono registrati 4500 con 5 decessi, è dunque una malattia da non trascurare. Vaccinarsi, dunque, resta l’unica arma: «La vaccinazione va fatta secondo quella che è la schedula vaccinale il calendario vaccinale che è fornito dal ministero e dall’organizzazione Mondiale della sanità secondo una tempistica utile per dar è una immunità che duri nel tempo», ha concluso Cinzia Germinario, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia.