Il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco di Barletta Cosimo Cannito arrivato lo scorso 22 agosto a soli 4 giorni dalla scadenza del termine ultimo ha posto un freno alla crisi politica in atto nella sua maggioranza, ma la siutazione amministrativa della città della Disfida resta assolutamente fluida ed aperta ad ogni soluzione. Il rifiuto da parte del sindaco di sanare la frattura con gli 8 cosiddetti dissidenti di cui è stata respinta la proposta contenente le indicazioni del consigliere Giuseppe Losappio di Forza Barletta come presidente del Consiglio e di Giovanni Alfarano e Michele Ciniero rappresentanti rispettivamente della Lista Cannito e di Inziativa democratica come assessori, tiene in bilico soprattutto la questione relativa all’elezione del presidente della massima assise comunale.
Numerose sono state in questi giorni le aperture in tal senso nei confronti delle opposizioni . La possibilità che la presidenza venga assegnata ad un rappresentante della minoranza resta forte ma rimangono assolutamente da chiarire le modalità di questo passaggio. A tal proposito si è espresso il capogruppo del Partito Democratico Dino Delvecchio che ha ribadito come dal canto suo la crisi sia tutt’altro che risolta.
Allo stesso tempo Delvecchio ha indicato le condizioni per una disponbilità del partito, al netto dI una normale dialettica interna, ad un’apertura sulla presidenza.
In riferimento alla data in cui dovrebbe essere celebrato il consiglio comunale, indicata per il prossimo 12 settembre, Delvecchio ha annunciato che vista la sua assenza procederà alla richiesta di rinvio.