Installazione volontaria, un supporto di contract tracing per la lotta all’epidemia Covid 19, ma cos’è in buona sostanza l’app “Immuni” la cui sperimentazione è partita anche in Puglia, oltre che in Liguria, Abruzzo e Marche.
A detta del prof. Pierluigi Lopalco dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, potrà essere considerato uno scudo di sicurezza per il cittadino che sarà avvisato se inconsapevolmente sia entrato a contatto con un caso di coronavirus accertato, ma vediamo come…
In primis bisognerà installare l’Applicazione, che si basa sull’utilizzo di tecnologia Bluetooth Low Energy diffusa in molti degli smartphone presenti in Italia.
Successivamente, se quel cittadino entrerà in contatto con altra persona che a sua volta avrà installato l’app, vi sarà tra i loro dispositivi uno scambio di codici anonimi che manterranno la traccia del contatto avvenuto, senza però conoscere, pare, l’identità dei due, né il luogo del loro incontro.
La notifica scatterà solo se un cittadino dovessere risultare positivo al SARS- CoV-2.
In tal caso accadrebbe che; l’operatore sanitario preposto chiederebbe al contagiato se avesse o meno scaricato l’app “ Immuni” , e in caso di risposta positiva lo inviterebbe a selezionare sul proprio smartphone l’opzione per il trasferimento dei codici anonimi dei proprio contatti.
A quel punto tutti i cittadini che vi fossero entrati in contatto, verrebbero allertati dall’applicazione che li inviterebbe a contattare il proprio medico di medicina generale per l’avvio dei successivi approfondimenti di concerto con in Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.
Uno strumento messo in campo per individuare contatti e contagi. Un mappatura che pare la Regione stia valutando di mettere in atto anche per quanti arriveranno in Puglia.