Quanti si aspettavano piazza della Libertà a Bari semivuota a causa di una psicosi da Coronavirus sono stati smentiti: l’affetto per il Papa e la fede hanno sconfitto ogni paura e in 40mila lo hanno atteso per partecipare alla santa Messa a conclusione del sinodo ‘Mediterraneo, frontiera di pace’.
Nel capoluogo pugliese, per assistere alla celebrazione, è giunto anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Avrebbe dovuto esserci anche il premier, Giuseppe Conte, che ha dovuto però rinunciare per impegni legati all’emergenza Coronavirus. Dopo le polemiche sui social montate nei giorni scorsi da chi chiedeva di annullare l’evento per evitare rischi di contagio, ha prevalso la voglia di partecipazione.
All’arrivo del Papa nella Basilica di San Nicola, dove ha ricevuto il documento scritto da 70 vescovi dei Paesi del Mediterraneo, tanti fedeli lo hanno accolto cantando e applaudendo. Alcuni fedeli hanno indossato la mascherina: “La gente ha paura, lo capisco”, ha commentato il sindaco di Bari Antonio Decaro. “Ho visto tanta gente felice – ha aggiunto – è stata una giornata simbolica, evocativa, che probabilmente resterà nella storia”.
Anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a Bari per la Messa, ha detto che non “bisogna farsi prendere dal panico: stiamo affrontando con rigore e serietà un evento eccezionale”. A ribadire il senso di “unità” della giornata e la necessità di essere solidali di fronte alle difficoltà, è stato il pranzo organizzato in Fiera per 200 invitati ‘speciali’: detenuti, senza fissa dimora e migranti seduti alla stessa tavola con il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, vescovi, patriarchi e autorità locali.
“Siamo qui fraternamente insieme”, ha detto l’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Francesco Cacucci, dando loro il benvenuto. Prima del pranzo alcune bambine – tra i sei e i pochi mesi di vita – figlie di migranti ospiti dello Sprar di Bitonto – della Cooperativa Auxilium -, hanno regalato al card. Bassetti una croce realizzata col legno dai barconi dei migranti arenati a Lampedusa.
La croce è stata ideata dall’ingegnere Vitantonio Vacca, realizzata dall’artigiano Michele Migliore ed è stata realizzata grazie al contributo dell’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio di Bitonto.