Segnali di pre dissesto: sono quelli che arrivano da Palazzo di Città ad Andria con la convocazione, per lunedì prossimo alle 12, della prima commissione consiliare permanente. All’ordine del giorno c’è la discussione del ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e richiesta di accesso a fondo di rotazione: per dirla in maniera meno tecnica, il Comune di Andria dichiarerà il pre dissesto finanziario. La proposta di delibera, che verrà discussa in Commissione, verrà portata all’attenzione del consiglio comunale nella seduta di mercoledì 29 agosto. Appuntamento dal quale non si potrà derogare, come invece accaduto all’inizio del mese, perché incombe anche la diffida della Prefettura della Bat sull’approvazione dei disequilibri di bilancio (c’è un disavanzo accertato di undici milioni di euro) e sulle soluzioni per portare i conti in pareggio.
L’unica strada percorribile, come si paventa da tempo, è quella della dichiarazione di pre dissesto: in pratica, con la richiesta di accesso al fondo di rotazione (sulla quale di dovranno esprimere il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Corte dei Conti) il Comune di Andria spalmerà i propri debiti sui prossimi trent’anni, ma dovrà anche affrontare una serie di ristrettezze finanziarie. La contestuale approvazione della delibera con l’accertamento del disequilibrio e quella con il ricorso alla procedura di riequilibrio è un passaggio obbligato dalla Prefettura che non ha concesso i trenta giorni di tempo auspicati dal sindaco, Nicola Giorgino, disponibile sì a dichiarare il pre dissesto ma solo dopo aver percorso tutte le strade possibili per mettere a punto un sostanzioso piano di rientro. Salvo colpi di scena dell’ultima ora, in occasione del consiglio di mercoledì, passerà la linea Di Pilato – Nespoli, i due esponenti di Forza Italia che sin dal primo momento aveva spinto per la dichiarazione del pre dissesto.