Un verdetto considerato inaccettabile, con danni enormi per le società coinvolte. Il Consiglio della Lega Dilettanti ha confermato la retrocessione delle ultime 4 di ogni girone in Serie D, ma soprattutto ha aggiunto la retrocessione dell’ultima classificata in Eccellenza. Al Nardò in quarta serie, quindi, si aggiunge al fotofinish il San Marco nella massima categoria regionale.
La situazione paradossale in Serie D ha portato i granata a mobilitarsi già da diverse settimane. Il presidente del Nardò Salvatore Donadei ha da subito fatto parte del pool delle retrocesse in Eccellenza, manifestando il suo forte disappunto per la proposta che ha coinvolto 36 società. La protesta del patron salentino continua anche dopo il Consiglio Federale, il cui verdetto è maturato senza che la Lega Dilettanti si fosse mai interfacciata con i club della sua categoria.
Ancor più clamorosa la situazione del San Marco, ultimo in classifica in Eccellenza soltanto per la domenica precedente all’interruzione del campionato. Con il blocco delle retrocessioni dalla Promozione alla Seconda Categoria, i dauni sono gli unici retrocessi nei campionati dilettantistici regionali. Il verdetto del Consiglio di Lega ha formalizzato una sola retrocessione dall’Eccellenza alla Promozione. Si salva il San Severo, virtualmente penultimo ma in fondo alla classifica per la maggior parte della stagione. Ma soprattutto, si salva il Football Capurso in Promozione, dopo non aver conquistato nemmeno un punto in 25 giornate.
Verte su questo la rabbia del presidente del San Marco, Aniello Calabrese, che si è detto deluso e amareggiato dopo i verdetti del 12 giugno. Impensabile far retrocedere una squadra in piena lotta per la salvezza e con 5 turni ancora da giocare, salvandone invece un’altra mai realmente parte del campionato. Anche il tecnico Iannacone ha espresso il suo disappunto, parlando del San Marco come una comunità invisibile agli occhi della federazione. C’è ancora la carta del ripescaggio per i dauni, così come per il Nardò, ma le decisioni unilaterali della LND senza alcuna consultazione dei club rappresenta una mazzata per l’estate del calcio pugliese.